Anche i grandi cambiano.
Nonostante i business milionari e le crescite fiorenti, le aziende multinazionali sono pronte a rimettere tutto in discussione. Segno che il cambiamento e l’evoluzione non vanno di pari passo con la crisi. Non bisogna aspettare che le cose vadano male per cambiare qualcosa. L’evoluzione deve piuttosto essere un modo per evitare che il proprio business cominci a calare. Lo sanno bene quelli di Instagram che, nonostante i successi ottenuti negli ultimi anni, hanno deciso di cambiare il proprio logo.
Un rischio enorme. La macchina fotografica vintage che tutti avevamo imparato ad amare era ormai diventata ampiamente riconoscibile.
Più che un semplice cambio di logo, quello realizzato da Instagram è un rebranding, un modo per aggiornare l’intera azienda in termini di messaggio, valori, obiettivi e cultura.
Il nuovo logo abbraccia i canoni della grafica contemporanea: le linee tondeggianti, i toni accesi del fondo. La fotocamera si fa più flessibile e lineare, l’arcobaleno scompare. Minimal ma di carattere.
“Volevamo un logo più moderno, ma che mantenesse un legame con quello storico. L’icona della fotocamera rimane, ma aggiornata con un look più moderno“. Queste le parole dei vertici dell’azienda. Una rivoluzione che non riguarda solo il logo. Cambia infatti anche l’interfaccia utente che diventa semplice e mette ancora più in risalto foto e video delle persone, si modificano pure il font e le icone delle app collegate a Instagram.
Bisognerà farci l’occhio, certo, ma come tutti i cambiamenti ci vorrà del tempo.
Sui social si è infatti già sollevato un polverone: centinaia di utenti hanno espresso il loro malcontento criticando la semplicità del logo (un po’ come era accaduto con Tim) ma soprattutto lamentando l’abbandono della mitica Polaroid diventata ormai un’istituzione (nonché un oggetto di culto del merchandise). La rivoluzione però, a quanto pare era diventata necessaria considerate le diverse appendici dell’app (Hyperlapse, Layout, e Boomerang) che bisognava fondere in un’unica identità, in unico mondo tutto nuovo.
Non una semplice rinfrescata al look quindi, ma un cambiamento profondo e indispensabile, specie dopo alcuni anni di attività “statica”.
E voi, avete già fatto un rebranding? Potete cominciare a rifletterci su leggendo questa semplice mini guida in 3 passi.
Per il resto, parliamone insieme.
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