La pubblicità “convenzionale” è basata sul broadcasting, ovvero su quei media che si rivolgono a una grande quantità di persone con la speranza che, almeno una parte di loro, recepisca correttamente il messaggio maturando una propensione verso la marca.
Questo tipo di pubblicità, spesso, ha dei costi elevati e non offre nessuna garanzia (anche in virtù del fatto che molti “consumatori” hanno ormai sviluppato il cosidetto “filtro anti pubblicità”).
In questi casi bisogna puntare tutto sull’effetto sorpresa e ricorrere così al marketing non convenzionale. Di che parliamo? Un insieme di strategie promozionali che sfruttano mezzi di comunicazione alternativi a quelli classici per sorprendere le persone nei momenti in cui non si aspettano la pubblicità. Un esempio in questo senso è l’ambient marketing che consiste nel ricavare nuovi spazi pubblicitari nei luoghi della quotidianità, sfruttando le peculiarità funzionali di alcuni elementi di tali luoghi.
Insomma, il mezzo pubblicitario diventa l’ambiente e, grazie a questo, si riescono ad ottenere campagne sorprendenti, spettacolari che, molto spesso, invece di arrivare passivamente ai consumatori vengono addirittura cercati da questi ultimi. E il tutto con un budget davvero limitato.
Pensaci bene, nell’era dei social network una campagna di ambient marketing ha ottime probabilità di essere persino fotografata e di finire in rete.
Ti faccio un esempio: guarda quello che abbiamo realizzato per la Palestra Fitness World sfruttando i banchi frigo di alcuni centri commerciali….
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