È un dato di fatto, alla gente piacciono le bufale. Basta fare un giro sul web per trovare link a improbabili notizie e a nuovi prodotti rivoluzionari in grado, ad esempio, di trasformare l’acqua in vino (è successo davvero, solo poche settimane fa). Certo, la realtà si fa sempre più imprevedibile e il fatto che la gente creda a cose così improbabili lo dimostra. Ma il punto è che spesso questi link, questi video, queste notizie diventano virali, propagandosi in rete in pochi minuti: una vera esplosione di visualizzazioni e naturalmente di visibilità.
Ogni volta che si scopre un modo per attirare l’attenzione, il marketing è lì, pronto a trovare il modo per trasformare una tendenza sociale in un’opportunità per comunicare, promuovere, vendere di più.
Per questo, spesso dietro queste bufale si nascondono precise strategie di marketing, ad esempio la necessità di promuovere un nuovo prodotto, o di rilanciare un brand in cerca di visibilità. È quello che ha fatto Ceres, e di cui vi abbiamo parlato in un nostro precedente post.
Stando attenti ai messaggi che si mandano, calibrando bene tempi e modi e prevedendo in anticipo come comportarsi in caso di reazioni negative nel corso della campagna di “bufaling”, mettete in giro una voce incredibile e divertente. Potreste portare così migliaia di visite sul vostro sito e tanta, tanta attenzione da parte di clienti e (ancora più importante), del web e dei social network.
Un patrimonio inestimabile di visibilità, che dovrete dirigere con intelligenza e abilità verso la promozione del vostro nuovo prodotto.