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Creare la Brand Identity: il caso Eraclesofà

I brand sono come le persone. Hanno caratteri diversi, valori diversi, “amici” diversi e fanno di tutto per essere percepiti da utenti e concorrenti esattamente come vogliono.
L’identità di marca (brand identity) è l’essenza stessa del brand. Crearne una non significa semplicemente definire gli elementi della comunicazione ma significa creare il carattere giusto che permetta un adeguato posizionamento sul mercato e nell’immaginario collettivo.

Non sempre sono necessari molti artifizi, a volte basta puntare sul valore del prodotto per arrivare a una crescita.

Vi mostro come questo può accadere prendendo come esempio Eraclesofà, arrivato al traguardo dei 30 punti vendita in Italia e all’estero grazie ai suoi divani e a una comunicazione incentrata sulla qualità di questi ultimi. Abbiamo effettuato delle indagini di mercato sul prodotto e sui suoi “consumatori”. I divani Eraclesofà puntano sulla manodopera artigianale e sui materiali locali e il certificato di qualità che li accompagna diventa il Supporting Evidence ideale. Da qui la scelta di costruire il mondo Eraclesofà intorno a questa Main Promise. Nasce così la campagna “capolavoro italiano” che ha messo in risalto, con le sue declinazioni, i valori della qualità made in Italy, comunicata sempre con un’impostazione grafica elegante e raffinata.

Eraclesofà è riuscito a diventare nel tempo sinonimo di prestigio, assumendo un’identità di marca chiara e immediatamente identificabile che crea con le persone che lo scelgono un legame di onestà, trasparenza e lealtà. Eraclesofà è o no un carattere che sapresti riconoscere?

La tua azienda in tv. Ecco come si fa

I nuovi mezzi di comunicazione incalzano ma la televisione continua ad essere il media più seguito, soprattutto dalla fascia d’età compresa tra i 32 e i 60 anni. Per questo motivo la pubblicità televisiva continua ad avere buona considerazione, soprattutto da quelle aziende che con i loro prodotti si rivolgono a questo target.
Le aziende locali che arrivano in televisione però, lo fanno quasi sempre con il classico e vecchio format della mini televendita. Piccole celebrità locali, quasi sempre comici, si limitano a leggere le offerte del momento o a reclamare il prodotto usando le stesse parole della comunicazione utilizzata per le affissioni. Il risultato è decisamente piatto e si confonde tra la massa di prodotti tutti uguali.

Uno spot televisivo ben confezionato rimane il modo migliore per “trasportare” la propria comunicazione in tv. Affidarsi ad un’agenzia pubblicitaria per una consulenza di marketing, per la definizione di uno storyboard, per la scelta di musiche e voci narranti in grado di dettare il giusto ritmo alla narrazione si rivela essere un investimento che ripaga. Uno spot televisivo, contrariamente alla televendita, consente di catalizzare l’attenzione dello spettatore nei pochi secondi a disposizione. Lo spot informa giocando l’arma della seduzione, la televendita rischia di diventare un elenco di informazioni dallo scarso appeal.

Con lo stesso budget di una televendita abbiamo realizzato uno spot per Ekos…

E voi? preferite lo spot o siete affezionati al formato televendita?

Beach marketing combinato: la bagnina che esce dal manifesto.

Due Mari Game Magazine è un giornale creato su misura per il centro commerciale di Cosenza. Una rivista in cui ogni negozio è protagonista con giochi e articoli ad esso dedicati. Il prodotto è originale, si tratta di advergame. Come rendergli giustizia con un’operazione di lancio adeguata?

La strada scelta è stata quella del marketing combinato. Due diverse strategie, stessa comunicazione. Comune denominatore è la filosofia “Salvamente”.
Da una parte un istituzionale manifesto 6X3 con una bagnina dotata di salvagente, dall’altra un’operazione di street marketing, o meglio, beach marketing. La bagnina del manifesto prende forma, viene fuori dal manifesto per aggirarsi nelle spiagge, diventa metafora dell’immaginario che può farsi realtà.

I bagnanti la riconoscono, fotografano quel piccolo spaccato di  Baywatch siciliano e ricevono in regalo una copia del magazine.

La bagnina virtuale e quella reale si supportano a vicenda. La forza di ogni comunicazione risiede nell’altra.
Le singole operazioni, da sole, avrebbero avuto la stessa efficacia?