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Il tuo sito: i 5 errori da non fare

Consigli sbagliati, programmatori poco inclini alle nuove tendenze, mancanza di informazioni e buon gusto: alla base di molti errori nel fare un sito web aziendale ci sono tutti questi fattori. È ora di darci un taglio, quindi prendi carta e penna e segnati in rosso questi 5 errori che non andrebbero mai commessi:

1 – SUONI E SOTTOFONDI MUSICALI
Appartenente alla tradizione web degli anni novanta, il classico “tappetino musicale di sottofondo” è un retaggio del passato che è presente ancora in molti siti. Nell’era del web 2.0, però, è ritenuto invasivo e noioso, una tortura che costringe anche gli utenti più pazienti a chiudere tutto e a scappare via dal sito.

2 – ANIMAZIONI E FLASH
Inutili e pesanti, sono un’irritante perdita di tempo. Nessuno vuole fare lo slalom tra scritte mobili e immagini a scomparsa per trovare le informazioni che cerca. Senza considerare che Google odia la tecnologia Flash… e tu sai quanto bisogna essere voluti bene da Google.

3 – POP UP
Sono quelle informazioni che appaiono in “sovraimpressione” quando meno te lo aspetti. Possono essere utili per comunicare qualcosa di importante ma sono molto, molto odiati. Usateli con moderazione e solo in caso di estrema emergenza. In una parola invasivi. In due molto invasivi.

4 – CONFUSIONE
Vorresti cercare qualcosa ma manca la barra di ricerca, ti piacerebbe contattare l’azienda ma non riesci a trovare i recapiti, non ti ricordi più la pagina dalla quale sei partito. Se è capitato anche a te avrai odiato quel sito. Ricorda: un sito web non deve essere la mappa della caccia al tesoro.

5 – SFONDI SCURI E FONT MINUSCOLI
L’occhio vuole la sua parte ed è una parte molto importante. Non ci riferiamo solo all’estetica ma anche alla funzionalità. Caratteri piccolissimi, scritte illeggibili o peggio, colori scuri o fluorescenti come sfondo sono killer assoluti per gli occhi di ogni utente. Evitali.

E il tuo sito, come sta messo? Parliamone insieme…

Se ti interessa l’argomento, dai un’occhiata ai consigli per la “realizzazione di un sito perfetto” nei precedenti post. Trattiamo l’argomento anche nel nostro libro “L’Ufficio Produzione Clienti, come aumentare le vendite già da domani”, a pag 135. Scaricalo gratis qui.

Vendere ad altre aziende: ecco come comunicare al B2B

Sei un produttore? Un distributore? Il tuo pubblico è fatto di aziende? Oggi ti diamo dei consigli per la comunicazione B2B (business to business). Grossisti, buyer, rivenditori, sono dei clienti con i quali normalmente si lavora tramite accordi commerciali e rapporti personali diretti ma sono anch’essi persone che vanno conquistate e convinte, esattamente come si fa con il cliente finale, con una buona comunicazione.

È un tipo di comunicazione molto diversa da quella B2C (business to consumer), rivolta al cliente finale. Nella comunicazione B2B gli aspetti più importanti sono i numeri aziendali, l’affidabilità del fornitore e del prodotto, la qualità del servizio di consegna e assistenza, l’ampiezza di gamma e, soprattutto, le opportunità concrete di guadagno.

Ti diamo dei consigli pratici per convincere i tuoi prossimi clienti:

  • Evita le frasi vaghe e già sentite
    “Essere leader” non è più da leader. Avere “la più svariata gamma di prodotti” equivale a non avere niente. Le frasi fatte, in generale, danno l’impressione che l’azienda non abbia nulla di rilevante da dire.
  • Sii breve e diretto
    Chi ti legge non ha tempo. Nemmeno tu avresti tempo al suo posto. Evita lunghi discorsi e non girare intorno alle cose. Rinuncia a dire tutto e spiega solo gli argomenti più interessanti, così risulterai più convincente e avrai l’opportunità di approfondire successivamente. Non usare la terza persona per parlare della tua azienda e non avere paura di dare del tu.
  • Spiega perché devono sceglierti
    È fondamentale che tu sappia dire, in una frase, cosa offri di meglio rispetto ai tuoi concorrenti.
    Devi definire quella che noi chiamiamo la Proposta di Valore Unica. Non è il “cosa mi vendi” ma il “cosa ci guadagno a comprarti”. Puoi trovare dei consigli su questo tema nel nostro libro “L’Ufficio Produzione Clienti, come aumentare le vendite già da domani (scaricalo gratis qui).
  • Usa la creatività per attirare l’attenzione
    Quante carte hai sul tavolo? Cataloghi, brochure, listini… le stesse cose che sono sulla scrivania del tuo cliente. L’unico modo per farsi notare è una comunicazione creativa, originale, memorabile.

Ti forniamo l’esempio di una brochure che abbiamo recentemente realizzato per il B2B. L’azienda che ce l’ha richiesta si chiama Herz, produce lenti a contatto su misura e aveva la necessità di comunicare agli optometristi in modo nuovo ed efficace.

Scopri cosa pensano di te i tuoi clienti in 4 passi

A volte puoi avere la sensazione che il tuo cliente sia pienamente soddisfatto, ma non vederlo più. Magari ha qualcosa da dirti, magari vorrebbe che tu migliorassi in qualcosa, e magari, come ti abbiamo detto in un post precedente, sta già pensando di tradirti con un tuo concorrente.

Magari queste cose vorrebbe dirtele, ma tu non gli hai mai dato l’opportunità di farlo. Oggi ti parliamo di uno strumento con cui puoi ottenere queste informazioni e utilizzarle per legare a te il cliente e attirarne di nuovi. Lo strumento in questione è l’indagine di Customer Satisfaction (soddisfazione del cliente).

Non ti daremo le complesse spiegazioni teoriche da manuale di marketing. Vogliamo piuttosto presentarti un esempio pratico: l’indagine che abbiamo svolto per Windoors, un’azienda locale leader nel settore degli infissi. Ecco cosa abbiamo fatto:

1-      Abbiamo raccolto il database clienti: tutti quei nomi e i numeri di telefono di clienti ed ex clienti che sicuramente hai anche tu, e che tieni sparpagliati tra fatture e preventivi. Sono il patrimonio più prezioso che hai, se lo usi bene!

2-      Abbiamo telefonato ai clienti e chiesto quanto fossero soddisfatti dei servizi, dei prodotti, dei prezzi e dell’assistenza. Una domanda di particolare utilità è questa: “Sarebbe disposto a fornirsi nuovamente da noi?”.

3-      Abbiamo rilevato anche le informazioni sociodemografiche degli intervistati. È importante sapere se le opinioni dei clienti cambiano a seconda dell’età, del sesso, della professione o del quartiere di residenza.

4-      Abbiamo realizzato un report dettagliato delle risposte ottenute, con grafici e percentuali precise per ogni domanda. Ci piace immaginarlo come un manuale d’istruzioni dell’azienda, da consultare ogni giorno per migliorarsi, per dare al cliente quel che desidera, per avere una marcia in più rispetto ai concorrenti.

Scopri pensano di te i tuoi clienti. Ricorda che un cliente che parla bene di te porta altri clienti, più di una campagna pubblicitaria.

Se ti interessa l’argomento, ti consigliamo di leggere il capitolo “Il cliente, mistero risolto!” nel nostro libro L’Ufficio Produzione Clienti, come aumentare le vendite da domani (cap. 1). Scaricalo gratis. Oppure contattaci per una consulenza gratuita.