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Benchmarking: ecco cos’è e come può aiutare il tuo business

Vuoi migliorare le potenzialità strutturali e funzionali del tuo business?

Oggi il mercato è sempre più competitivo e conoscere tutti i punti di forza e di debolezza dei tuoi competitors può costituire il vantaggio competitivo decisivo.

Il benchmarking è lo strumento che ti consente di fare un’analisi dettagliata dei vantaggi e delle debolezze che le aziende concorrenti presentano rispetto alla tua azienda.

Il fine di quest’analisi è quello di ottenere importanti dati di confronto, utili per migliorare le proprie performance.
I vantaggi del benchmarking sono molteplici, come il miglioramento continuo all’interno della tua organizzazione.

Questo consente di migliorare queste 9 macro aree:
1) Soddisfazione dei clienti: l’applicazione di pratiche già utilizzate, aiuta molto a soddisfare l’aspettativa;
2) Coinvolgimenti dei membri della propria organizzazione: durante la fase di analisi, è importante coinvolgere i propri dipendenti, in modo tale da ricevere più opinioni e idee;
3) Incremento della competitività: gli studi di benchmarking permettono di comprendere quale è il divario tra il tuo business e le aziende competitors, spronando a migliorare i punti deboli;
4) Definizione degli obiettivi pertinenti, realistici e raggiungibili;
5) Sviluppo di un’accurata misurazione della produttività;
6) Creazione di supporto e slancio per un cambiamento culturale interno: il benchmarking aiuta i membri dell’azienda a raggiungere un miglioramento continuo in aree come la produttività;
7) Definizione delle strategie: valutando le strategie di altre aziende, si riesce a formulare qualcosa di proprio ed estremamente efficace;
8) Previsione dell’insuccesso: grazie al benchmarking riuscirete e capire lo stato attuale dell’impresa;
9) Stato dell’efficacia del programma di qualità.

4 cose da non fare col tuo brand

Il web è pieno di consigli di marketing per gli imprenditori. Chi gestisce la propria impresa, sa bene che qualche dritta può essere preziosa, ma avere per le mani troppe nozioni, spesso discordanti tra loro, può essere addirittura controproducente. Fare tutto non si può, e seguire troppe direttive, come in ogni cosa della vita, equivale a non seguirne nessuna.

Allora vogliamo dirvi poche cose, 4, che non dovete assolutamente fare con il vostro brand.

1. Pensare di rivolgervi a tutti. Il target è una cosa seria. Certo, ogni azienda vorrebbe vedere il proprio prodotto tra le mani di ogni cittadino del mondo, ma mirare ovunque significa sparare a caso. L’abilità sta nel mirare bene, individuando un obiettivo preciso e imparando a conoscerlo, senza sparare colpi a vuoto.

2. Affidarvi solo al vostro istinto. Certo, tante imprese hanno costruito la propria fortuna su un lampo di genio, l’intuizione di un imprenditore che si trasforma in prodotti vincenti e alti fatturati. Ma quante imprese si sono affidate solo all’intuito e sono durate il tempo di uno sbadiglio? Ascoltate il vostro intuito, e poi condividete le idee con professionisti bravi e appassionati. Insieme, trasformerete un’intuizione in un capolavoro del business.

3. Cambiare sempre. Le analisi di mercato, la ricerca tecnica sui prodotti, sono fattori importanti della vita aziendale. Monitorare e farsi trovare pronti alle sollecitazioni che arrivano dai clienti permette di rispondere con rapidità alle possibili crisi. Ma cambiare continuamente prospettiva, prodotti, comunicazione e target significa avere le idee poco chiare. Analisi e ricerca, flessibilità e propensione al cambiamento sono più preziose se messe al servizio di in una visione, di una linea guida da seguire.

4. Non cambiare mai. Mai innamorarsi di un’idea. Anche se questa ha successo, la vita di un’azienda è un continuo tendere al miglioramento, immaginare nuove soluzioni e avere il coraggio di praticarle. Tenete in mente e fate buon uso dei fattori che vi hanno permesso di ottenere un successo, e usate le stesse modalità per fare ancora meglio.

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Real Time Marketing: ecco cos’è l’approccio reattivo alla comunicazione

Per Real Time Marketing si intende la comunicazione aziendale “reattiva”, in risposta ad un evento accaduto proprio in quei giorni o addirittura in quel momento. In senso più ampio, include anche la capacità di perfezionare un prodotto o un servizio, prestando attenzione ai feedback dei propri clienti e alle richieste del mercato.

Non ci sono vere e proprie definizioni di real time marketing, secondo Vincenzo Cosenza (autore di svariati libri su Social media marketing e Analytics) questo non è altro che un <<approccio al mercato, che fa leva sulla capacità dell’azienda di essere reattiva e rispondere velocemente agli stimoli esterni>>

I modi per fare real time marketing sono davvero molteplici: campagne tematiche sui social che vertono su argomenti di attualità, video virali che sfruttano i trend (o li creano) e hot topic del dibattito pubblico, permettono alle aziende di farsi notare, ora con una comunicazione ironica, ora con una provocatoria.

Possiamo affermare che esistono 3 principali tipologie di azioni legate al real time marketing:

  • Azione proattiva: sfrutta eventi che dipendono quasi sempre dall’azienda o che fanno parte del calendario editoriale (occasioni di settore, festività mensili ecc.). Le azioni di marketing infatti posso avere una pianificazione, purché siano monitorate e modificate per indirizzarle al meglio.
  • Azione reattiva, in caso di eventi programmati: si tratta di anticipare la creazione di un messaggio che l’azienda provvederà a comunicare ad evento avvenuto. Grazie a dati geocomportamentali e geo-fancing è possibile comunicare reattivamente un servizio o un prodotto ad un determinato target di consumatori.
  • Risposta reattiva e immediata ad eventi non programmati: può trattarsi di cronaca, dichiarazioni politiche o di personaggio famosi, insomma qualsiasi evento che permette all’azienda di inserirsi in maniera immediata nel flusso della conversazione.