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creatività e marketing

Creatività e Marketing: ecco perché sono concetti inseparabili

Il marketing e la creatività non sono concetti lontani, né tanto meno due facce della stessa medaglia. L’una ha un forte bisogno dell’altro.

Il marketing è ciò che da sostegno alla creatività, perché fornisce le basi (gli elementi analitici) per la comunicazione creativa. È il marketing che definisce cosa crea davvero utilità per i clienti.

La vera creatività, infatti, è quella che nasce dalla necessità di districarsi tra mille ostacoli ed esigenze: occorre riuscire a creare mettendosi nei panni del cliente e pensando a come soddisfare un suo bisogno, più o meno espresso.

Il pensiero strategico si fonda su una visione che nel presente non esiste e, quindi, va creata da zero. Per questo, la creatività non può prescindere dal marketing e dalle analisi.

Cosa rispondere, dunque, a chi chiede se il marketing può essere creativo? Semplice, non è solo una possibilità. Il marketing deve essere creativo, perché non si contrappone alla creatività, ma mira a rafforzarla e a lavorare in tandem con essa.

Perché, in fin dei conti, al centro non c’è né il marketing né la creatività: al centro c’è il cliente.

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Web Reputation: cosa si dice del tuo brand?

Come mi percepiscono gli altri?

È questa una delle più importanti domande che devi porti.
Purtroppo, sono ancora molte le aziende che pensano di poter ignorare tutto quello che si dice di loro sul web.

Basta solo che faccio bene il mio lavoro“. Anche se questo è un’ottimo punto di partenza, non è certamente quello di arrivo.

Cos’è la web reputation?

Si tratta dell’opinione che si costruisce giorno dopo giorno online, rispetto ad un brand di riferimento (può essere un’azienda o anche un prodotto specifico). In poche parole: è l’opinione che il tuo pubblico ha su di te.

Pensi ancora che non sia importante?

Come si gestisce?

Sicuramente devi partire da buone fondamenta: devi fare bene il tuo lavoro. Devi essere realmente bravo in quello che fai, saperti distinguere positivamente.

Ricorda che non esistono strategie di comunicazione per nascondere un cattivo lavoro svolto.

Al contrario, si verifica che un lavoro di ottima qualità non riesce ad emergere. Come fare?

Uno strumento che serve proprio ad alimentare la possibilità di ricevere feedback dai clienti sono i Social Media. È lì che gli utenti scrivono messaggi positivi, eventuali critiche (si spera costruttive) e opinioni.

Ignorarli è già una cattiva gestione della web reputation.

Considera che basta un solo feedback negativo per far storcere il naso a chi ti incontra online. Per questo è fondamentale monitorare costantemente la tua reputazione, per poter intervenire nel momento in cui qualcuno parla male di te, dei tuoi servizi, dei tuoi prodotti e del tuo brand.

Così potrai:

– Migliorarti giorno dopo giorno;

– Scoprire quali sono le tue debolezze e come fare per eliminarle;

– Rispondere ai feedback negativi, per mostrarti sempre presente e pronto ad un miglioramento.

Stai già lavorando sulla web reputation?

Oggi è impossibile lavorare ignorando ciò che accade nel mondo online, che ormai è un’estensione della vita offline. Si tratta di questo: una delle poche variabili che ancora non può essere influenzata se alla base non c’è la qualità di ciò che offri.

Copy strategy: 5 regole d’oro per la tua prossima campagna pubblicitaria

Ogni imprenditore è un creativo, un visionario, uno che di notte pensa qualche idea brillante da applicare al proprio business l’indomani. Spesso, queste idee riguardano la pubblicità dell’azienda. Se anche tu hai uno spiccato intuito pubblicitario, troverai utile la lettura di questo post dedicato alla copy strategy. Certo, non sarà divertente come fare i disegnini della campagna che hai in mente, ma ti servirà a capire se quei disegnini potranno davvero diventare una campagna pubblicitaria.

Premessa fondamentale: la parola inglese “copy” si può tradurre come “testo pubblicitario”. Ecco perché in ogni agenzia pubblicitaria ci sono delle figure chiamate copywriter.

La copy strategy è un metodo di lavoro che consiste nel definire i 5 aspetti fondamentali del messaggio pubblicitario. Possiamo affermare, per esperienza, che da una copy strategy ben studiata nasce sempre una campagna pubblicitaria di successo. Ecco i 5 elementi della copy strategy:

  • Consumer’s benefit
    Chiediti quali benefici il cliente trarrà da ciò che la pubblicità gli promette. Saresti in grado di elencarli? E’ una bella sfida… ti aiuterà a formulare un messaggio interessante per il cliente e non semplicemente autocelebrativo. A tal fine ti consiglio di leggere un articolo del nostro blog dal titolo Perché i clienti dovrebbero scegliere te?.

 

  • Reason why
    Prova a spiegare “come ci riesci”, cioè fornisci al cliente gli argomenti razionali che spiegano come otterranno il beneficio. Per fare un esempio, come fa Dash a garantire che “più bianco non si può”? Ed ecco che lo spot Dash ci parla della nuova formula al carbone attivo che attraversa le fibre e scioglie le macchie.

 

  • Supporting evidence
    Perché il cliente dovrebbe credere alla tua pubblicità? Fornisci al cliente, ogni volta che puoi, delle ulteriori informazioni in grado di garantirgli che otterrà ciò che gli stai promettendo: dichiarazioni di clienti soddisfatti, certificati, premi, evidenze, statistiche e tutto ciò che può renderti più credibile ai suoi occhi. Se non possiedi nessuna supporting evidence, potrebbe essere utile iniziare a crearla, magari proprio chiedendo delle brevi interviste ai tuoi clienti.

 

  • Tone of voice
    Ricorda che il “come” conta quanto il “cosa”. Se stai cercando di comunicare, per fare un esempio, che il tuo ristorante è il più elegante della città, dovresti adottare un tono di voce distinto, un linguaggio raffinato, delle fotografie suggestive, dovresti scrivere usando un carattere sottile e molto spaziato, insomma… “come comunichi” equivale a “cosa comunichi”. Prova a descrivere il tono di voce ideale per il tuo business.

 

  •  Target
    A chi vorresti arrivare? Chi è il tuo cliente tipo? La risposta “a tutti” non vale. Definisci il tuo target andando in profondità e noterai che sicuramente sarà necessario dividerlo in più gruppi. Questo è ciò che in “marketese” si chiama segmentazione. Ne parleremo in un post dedicato. Stay tuned!