Blog

La differenza tra creare un logo e costruire l’identità di una marca

Partiamo da un chiarimento importante , l’identità di marca non è il logo di un’impresa. Molte aziende sono semplicemente alla ricerca di un logo nuovo, e quindi di creativi o grafici che presentino una varietà di proposte disegnate sulla base delle proprie conoscenze di design, del proprio senso estetico delle ultime tendenze. Il risultato di questo approccio è puramente estetico e non identitario.
Un’azienda, come una persona, è composta da una moltitudine di tratti distintivi e di valori, della quale si può scegliere di mettere in evidenza aspetti differenti, in base al contesto in cui si trova e agli obiettivi che si è posta.
Il lavoro sull’identità di marca è dunque un lavoro di analisi più complesso, in cui l’imprenditore e la sua squadra sono coinvolti in prima persona. Le proposte identitarie raccolgono tutti quei significati, concettuali e visivi, che costituiscono la personalità e la vera essenza di un’impresa.
“Quanto più saremo in grado di conoscerci, tanto più potremo costruire un’identità reale e concreta, ampiamente riconosciuta dagli altri.”
Il nostro obiettivo è portare il cliente a sviluppare un pensiero critico sulla sua attività, a pensare chi è la sua marca e quali sono i significati che veicola.
Questa consapevolezza permette di scegliere in modo motivato quale direzione prendere nella costruzione della propria identità di marca. In questo modo, la scelta di un nome o di un logo non sarà il risultato di un giudizio impulsivo o legato al gusto personale di qualcuno, bensì frutto di un processo basato sulla ragionevolezza dei fatti.
Solo dopo questa fase si può procedere alla produzione di tutti quegli elementi che poi vanno a esprimere l’identità. Questi possono essere: il nome, il payoff, il logo o il coordinato aziendale ecc.
Un’identità definita è sinonimo di successo, affidati a Reattiva per intraprendere un viaggio che inizia con la costruzione di un marchio forte e si realizza in un vantaggio competitivo duraturo.

lancio effi100 campagna avete consumato lancio reattiva

Effi100 e la campagna “Amore consumato”: come comunicare l’innovazione in modo dissacrante

Raccontare un nuovo prodotto non è semplice. Specie quando questo mira a cambiare certe abitudini di consumo e ha a che fare con l’innovazione, quindi con qualcosa che prima non c’era e va spiegata. Una sfida ambiziosa, ecco come l’abbiamo affrontata:

Il prodotto

Il prodotto in questione si chiama EFFI100 ed è un piccolo dispositivo, controllabile tramite un’app, che consente di monitorare tutti i consumi dei singoli elettrodomestici in casa (dal forno alla lavastoviglie) e di scoprire così consumi nascosti, prevenire malfunzionamenti ma soprattutto approcciarsi in modo consapevole alle spese energetiche, con un notevole beneficio sulla bolletta.
L’ invenzione (permetteteci il termine, ma dietro ci sono tanti anni di studi e ricerche in collaborazione con l’università di Catania) è una di quelle che si fa notare. Per questo la comunicazione di lancio non poteva che fare la stessa cosa.

La campagna

Per il lancio di Effi100 abbiamo scelto un tono di voce dissacrante, ironico, sarcastico, anche un po’ pungente. Potevamo spiegare il concetto di “consumo energetico responsabile” attraverso numeri e dati, invece abbiamo optato per un approccio meno convenzionale. Partiamo da qui: Effi100 è in grado di farti dialogare davvero con i tuoi elettrodomestici e di farti innamorare nuovamente di loro, come quando li hai scelti tra tanti e li hai portati con orgoglio in casa, fiammanti e nuovissimi. Abbiamo quindi immaginato una vera e propria relazione tra elettrodomestico e proprietario che è divenuta realtà attraverso una campagna multi-soggetto uomo/donna e un headline sfrontato: “Avete consumato, insieme e consapevolmente”.

campagna effi100 reattiva

 

campagna onda più effi 100 reattiva AVETE CONSUMATO

Amore consumato

Un concept che non si è fermato alle affissioni che hanno invaso Siracusa (e sorpreso i siracusani), ma che è si è evoluto in Amore consumato, una serie di contenuti per i social in formato “instant sit-com”. La relazione tra l’elettrodomestico e il suo proprietario era talmente divertente e dissacrante che abbiamo deciso di seguirla nella sua evoluzione, e non solo nel fotogramma di un’istante, quello rappresentato dall’affissione. Amore ed Energia sono diventati i due temi complementari delle varie puntate che, attraverso un sorriso, hanno permesso di presentare al meglio il prodotto al pubblico.

Ecco le prime puntate uscite fin ora. Potete seguire i prossimi sviluppi su Facebook e Instagram.

L’interesse dei media

Al netto della nostra strategia e della nostra creatività c’è un prodotto che rappresenta una rivoluzione nel settore energia. Una proposta commerciale assolutamente notiziabile che abbiamo fatto arrivare sui media in due modi: attraverso una conferenza stampa di presentazione molto seguita e con la creazione di un piano pubblicitario sui giornali offline e online.

 

Onda più effi100 campagna stampa reattiva

Che ne pensate?

timmucchi quattru affissioni Tomarchio campagna virale - Reattiva

“Timmucchi Quattru”: la campagna offline che diventa virale online

“La pubblicità con le affissioni è morta”: quante volte lo avete sentito dire? Ma è davvero così?

Si, è vero che online e sui social si possono fare profilazioni più efficaci.
Certo, la pubblicità sul web può avere costi anche molto contenuti.
Ovvio, i risultati delle sponsorizzazioni “digitali” sono decisamente più misurabili, ma il classico, rassicurante, efficace “6X3” può, ancora oggi, fare egregiamente il suo dovere. E anche molto di più.

Per Tomarchio, storico brand di pasticceria che, in Sicilia e in particolar modo nel catanese, non ha bisogno di presentazioni, abbiamo realizzato una campagna che è riuscita a fare il salto dall’offline all’online (quando, tendenzialmente, si prova a fare il contrario). L’obiettivo era quello di comunicare le quattro varianti della classica tortina, un caposaldo delle colazioni siciliane da generazioni che, nel corso degli anni, si è “moltiplicata” in nuove golose versioni.

La campagna che è venuta fuori si poggia interamente sulla sua headline che riprende un tipico e irriverente modo di dire catanese e lo mette a supporto dell’obiettivo: “Timmucchi quattru” (letteralmente, “te ne mangi quattro”, ma – manco a dirlo – il retrotesto è molto più ricco).

  • Abbiamo puntato sul legame tra Tomarchio e il suo territorio, fortissimo, parlando la lingua che i clienti conoscono bene.
  • Abbiamo utilizzato un tono di voce ironico che, da anni ormai, caratterizza Tomarchio sui social (un lavoro questo che ha richiesto costanza e pazienza ma che oggi è fortemente identitario nella comunicazione del brand).
  • Abbiamo “smorzato i toni” della campagna in dialetto facendo diventare il messaggio un lemma da dizionario (il siciliano viene riconosciuto così quasi scientificamente nella sua ricchezza stilistica) e inserendo una semplice frase – “Parla come mangi, mangia siciliano” – abbiamo chiuso il cerchio.

La campagna, prima ancora di essere rilanciata sui social e ottenere un incredibile numero di interazioni e condivisioni, ha “invaso” spontaneamente la rete attraverso le foto dei cittadini. In un solo weekend sono arrivate tantissime immagini di chi, in auto o a piedi, ha scattato una foto del cartellone e lo ha condiviso sui propri profili o in gruppi specializzati. Fan page dedicate alla comunicazione e professionisti hanno fatto diventare la campagna un case study creando dibattito e conversazione intorno al brand. E il tutto con un “cartellone”, una parola vintage che – in questo caso – fa rima con la più contemporanea “engagement”.