Forse non lo sapete ma, spesso, vi sarà capitato di acquistare qualcosa spinti da un profumo o da un suono.
Il consumatore non è totalmente razionale nel momento dell’acquisto. Stimoli esterni e sensazioni concorrono alla decisione/acquisto finale.
Il marketing polisensoriale o emozionale si occupa proprio di questo: propone tecniche di comunicazione e vendita che vanno oltre il visivo di un testo o di un’immagine e accosta il prodotto da vendere a tecniche che permettono un coinvolgimento psicofisico. Come?
Vi sarà capitato di entrare in un negozio con un sottofondo musicale ad alto volume. Ebbene, è comprovato che certe musiche hanno “il potere” di mettere a proprio agio il cliente/consumatore aiutandolo a lasciarsi andare nell’acquisto. Altre musiche poi, quelle con un ritmo più energetico, spingono alla frenesia dello shopping. La musica è fortemente correlata al ricordo, alle emozioni e da sempre si conoscono le sue finalità commerciali (quanti spot utilizzano canzoni molto famose o utilizzano delle filastrocche per ricordare numeri di telefono?).
Stesso principio per gli odori che hanno la capacità di imprimersi a lungo nella memoria e ci rimandano a ricordi e sensazioni. Famosa la tecnica di molti agenti immobiliari che mostrano appartamenti in cui si spandono fragranze di caffè o torte appena sfornate o quella dei negozi di abbigliamento che con i loro profumi permettono alla donna che prova un vestito di sentirsi una vera femme fatale.
E le belle donne accostate alle macchine negli autosaloni? Sono lì a dirvi che con un’auto migliore si può essere uomini di successo circondati da top model.
Non parliamo certo di pubblicità subliminale ma di metamessaggi molto convincenti. Provate a ricordare… sapreste individuare un profumo o un suono che vi ha fatto mettere mano al portafoglio?